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martedì 20 luglio 2010


L'EVENTO
Ventotene, tre mesi fa la tragedia
campo scuola per Francesca e Sara
Messa stamani a Castel di Guido per ricordare le ragazza morte nel crollo di un costone di roccia. Polverini: "Saranno destinati a sistemare i nostri territori 120 milioni di euro". Bruno Panuccio: "Bastavano diecimila euro per mettere in sicurezza la rete"


La mamma di Sara, Martina Panuccio, si inginocchia a terra, scoppia a piangere e grida "non ce la faccio ad andare avanti", quando viene svelata la targa che intitola a "Francesca e Sara" il campo scuola della Protezione civile di Roma, stamani a Castel di Guido. Il marito Bruno la abbraccia, come fanno poi anche Maurizio e Vincenza Colonnello, genitori di Francesca. A soli tre mesi dalla tragedia di Ventotene, dove le due studentesse quattordicenni persero la vita colpite da un costone roccioso che si era staccato da una parete e caduta sulla spiaggia sottostante, il dolore dei familiari è ancora vivo e implacabile. "Per me è come se fosse successo oggi. Per me è sempre oggi", dice il papá di Sara, Bruno, di fronte ai tanti compagni di scuola delle due ragazze, al sindaco di Roma Gianni Alemanno, al presidente della Regione Lazio Renata Polverini, al direttore della Protezione Civile del Campidoglio Tommaso Profeta.

LA CERIMONIA

"Dopo la tragedia ho sottoscritto un accordo di programma con il ministro Prestigiacomo che dà una prima importante risposta: 120 milioni di euro saranno destinati a sistemare i nostri territori, a renderli vivibili e sicuri, in parte con risorse della Regione, in parte con risorse del ministero dell'Ambiente. I lavori partiranno proprio dall'isola di Ventotene, dove Sara e Francesca hanno perso la vita", ha annunciato il governatore.

"Ciò che non mi dà pace è che si dovesse arrivare alla morte di due ragazzine anonime, speciali per noi, per muovere qualcosa", ha replicato Bruno Panuccio. "Da una parte mi rallegro per i 120 milioni stanziati per mettere in sicurezza il territorio - ha continuato Bruno Panuccio - dall'altra ricordo che bastavano diecimila euro per mettere in sicurezza la rete e evitare la tragedia. E' il segno che bisogna agire prima, visto che i fondi ci sono. Chiedo che si facciano controlli sulla spesa di questi 120 milioni di euro. Sarebbe il colmo se sul sangue delle nostre figlie si ingrassasse qualche amministrazione corrotta".

"Sosteneteci nella nostra battaglia per accertare le responsabilità - ha concluso Panuccio - Noi siamo ergastolani a cielo aperto, scontiamo l'ergastolo del dolore, mentre qualcun altro se la caverà con poco o niente. Per molti sono passati già 3 mesi dalla frana di Ventotene. Per me è successo oggi. E' sempre oggi."

Dopo la messa officiata da Don Angelo Compagnone, parroco della chiesa di S. Anna a Morena, dove le due ragazzine vivevano, viene liberato simbolicamente un gheppio, che vola via sulla targa che ricorda Sara e Francesca. Nel campo scuola a loro intitolato vengono ospitati, nel mese di luglio, circa cento alunni delle V classi delle scuole primarie di Roma, che apprenderanno le nozioni base della protezione civile e del suo funzionamento.

"La protezione civile - ha sottolineato il sindaco Alemanno - deve sempre più servire a prevenire e non semplicemente a intervenire in caso di disastri. Questo campo scuola, che serve a diffondere la cultura del volontariato fra i giovani, può essere uno strumento molto importante". Il primo cittadino ha poi annunciato la nascita "di una fondazione, attraverso l'Ama, che serva a controllare proprio gli aspetti di decoro, degrado ambientale e tutela del paesaggio, e che può essere un grande strumento di prevenzione. Un progetto - ha concluso - in cui i genitori di Sara e Francesca saranno in qualche modo coinvolti".


(20 luglio 2010) © Riproduzione riservata

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